
Eccomi qui per parlare di una produzione che mi vede fra gli interpreti (probabilmente una delle mie ultime esibizioni) e, ovviamente di me non parlerò! Partiamo da lontano. Il Conservatorio “A. Vivaldi”, dove immodestamente insegno da qualche anno a questa parte produce uno spettacolo d’opera per il piccolo festival “Scatola Sonora”. Questo progetto era stato proposto dalla ex collega Francesca Lanfranco ora docente al conservatorio di Torino. Non sono molti gli istituti che si prodigano in qualcosa di così impegnativo e, per questo, ne siamo molto fieri. E’ un’opportunità per gli allievi grandissima, che permette loro di misurarsi “sul campo”. La scelta di quest’anno è caduta su un capolavoro senza tempo: L’Orfeo di Claudio Monteverdi. L’impegno non è da poco perchè sono necessarie voci adatte ed educate a quello che all’epoca veniva definito come “recitar cantando” e strumentisti usi a frequentare questo repertorio. Il nostro interdipartimento di musica antica si è avvalso in questi ultimi anni della presenza di Evangelina Mascardi (cattedra di Liuto) e Mirko Guadagnini (cattedra di Canto Rinascimentale e Barocco). Il loro impegno nella preparazione di strumentisti e cantanti è stato essenziale e galvanizzante, prova ne sia l’esecuzione di ieri, in forma di concerto, a Milano presso la Chiesa di S. Antonio Abate. Non è difficile affermare che il risultato di tutto questo lavoro ha portato ad un’esecuzione degna di un grande festival internazionale dedicato, anzi, ultimamente si sentono cose di un livello ben inferiore. Tutto ciò dovuto ad un clima di collaborazione che è essenziale per raggiungere tali risultati. L’insieme ha visto anche la presenza di esecutori/docenti che, contrariamente a quello che pensano i soliti “rosicatori” che credono che questo sia fatto per mettersi in mostra, è semplicemente un arricchimento didattico. Come ha detto durante le prove il collega ed amico Mirko Guadagnini ai ragazzi: “Ricordatevi che è raro che un insegnante si metta in gioco davanti a voi e cantando con voi! Ricordatelo sempre. Non so in quanti altri conservatorio possiate trovare un esempio simile…”. Stessa esperienza ebbi a Messina il mio primo anno di insegnamento. Il Direttore, colpito dalla mia disponibilità ad interpretare un ruolo mancante nell’opera che quell’anno veniva rappresentata, mi disse con mia grande sorpresa: “….sa maestro, in questo conservatorio gli insegnanti non amano esibirsi davanti agli allievi…”. Non aggiungo altro. Bene. Noi lo abbiamo fatto e, se sarà utile, lo faremo ancora.

Sicuramente i ragazzi ricorderanno per sempre questa esperienza e se la porteranno nel cuore. Dato quello che è il mio concetto d’insegnamento e credo di poter parlare anche per i colleghi con i quali mi sono totalmente trovato, cantare e fare musica con loro è una gioia! Li aiutiamo, li sosteniamo, li correggiamo. Per me. stare al loro livello e mostrare anche le mie eventuali fragilità è segno di maturità intellettuale. Quando si arriva all’esibizione non c’è più “il Maestro”, c’è il cantante che ha sicuramente più esperienza ma prova altrettanto sicuramente le stesse emozioni. Mi piace il mio lavoro e veder crescere i ragazzi un anno dopo l’altro è una soddisfazione enorme!


Veniamo al particolare e iniziamo con i docenti. Orfeo era Mirko Guadagnini. Conosco Mirko da tanti anni avendo avuto l’occasione di lavorare con lui in un paio di occasioni. Questo artista (cantante è riduttivo) offre di Orfeo un’interpretazione eccezionale. Aderente allo stile dal punto di vista vocale offre una vastissima gamma di colori e, soprattutto, il suo canto emoziona…è poco?
Questa è stata un’ottima occasione per conoscere meglio Evangelina Mascardi. Questa grande musicista mi ha scioccato per la sua grande energia ed instancabilità. Sempre pronta alla battuta ma anche severissima, e giustamente, con i ragazzi. A chi studia musica si deve far capire quanto la disciplina sia essenziale e lei, da questo punto di vista, è implacabile. Brava. Tutta la mia ammirazione. Emozionante il suo intervento accanto ad Orfeo nell’atto finale dell’opera.

Attento in orchestra nella sezione degli ottoni il collega Fausto Galli (cattedra di Trombone). Presente al liuto L’ex collega Frédéric Zigante, ora al Conservatorio di Milano.
L’opera è stata diretta dal collega Sabino Manzo che insegna Esercitazioni Corali. Il suo impegno la ha visto prima preparare il coro, formato non solo da cantanti ma anche da strumentisti che frequentano la sua classe quindi dirigere con attenzione e competenza questa meravigliosa partitura immortale che regala sempre tante emozioni a chi l’ascolta e, come giustamente mi ha detto lui, a chi la interpreta e nel suo caso dirige. E’ stato veramente un piacere collaborare con lui. Lo scambio di opinioni con colleghi preparati e competenti è sempre un arricchimento, anche alla mia età!

Veniamo ai ragazzi. Inizierò con un “Bravi!!” che li avvolge tutti in un grande abbraccio. Come diceva un noto spot pubblicitario di Carosello (roba dei mie tempi!): “Non faccio per vantarmi” ma sei fra gli interpreti sono miei allievi e ne sono molto fiero. Per correttezza non li nominerò come tali. Ribadisco comunque il concetto solito: il merito è loro, del loro studio e del loro impegno. Io sono un “ascoltatore”. Li consiglio, cerco di correggere il tiro e cerco in qualche modo di aiutarli. Lo studio del canto è una cosa molto complicata ed il lavoro che, chi studia canto fa su se stesso è la cosa più importante. Certo la verifica con un insegnante ha un grande valore…se l’insegnante, ovviamente, non spara “cazzate” a vanvera! Ai posteri….

Anna Scolaro era “La Musica”. Aprire un’opera non è cosa da poco ed Anna ha dominato la situazione. Euridice è stata una delicatissima Mirella Pisano. Elisa Barbero una Messaggera dalla vocalità sontuosa ed importantissima. Speranza, personaggio che accompagna Orfeo negli inferi alla ricerca di Euridice ed al quale viene affidata la famosa frase “Lasciate ogni speranza voi che entrate”, era una perentoria e determinata Maddalena Boeris. Lorenzo Medicina ha dato vita ad un autoritario Caronte, con la sua bella voce profonda di autentico basso. Apollo era Yulin Wang, che ha affrontato questo ruolo con una fluidissima coloratura e buona dizione. Zhe Xu, JingYang Chao, XiangYu Wan trepidi Pastori a commento degli eventi.








A completare il cast gli “ospiti” Ilaria Molinari, una partecipe, commovente e bravissima Proserpina. Beniamino Borciani che completava il gruppo dei Pastori e l’ Intende Voci Chorus diretto da Mirko Guadagnini che si è fuso perfettamente con il Coro del Conservatorio.

Come ho scritto, esecuzione in forma di concerto. Pochi gesti degli interpreti a sottolineare l’azione e tutto risulta perfettamente chiaro al pubblico. Solita nota polemica che mi contraddistingue. Oggi purtroppo lo spettacolo d’opera è rovinato dalla presenza infestante di registi, spesso improvvisati per quanto riguarda l’opera che, nelle loro farneticazioni, stravolgono completamente il contesto in cui l’opera si trova. Il pubblico è stanco e finalmente comincia a manifestare il suo malcontento. Anche i cantanti iniziano a stufarsi e, quelli che possono permetterselo, abbandonano le produzioni o le cancellano prima di iniziare le prove quando si rendono conto in che situazione vanno ad impantanarsi, vedi ultimamente Roberto Alagna e Aleksandra Kurzac che hanno cancellato una Tosca di ispirazione “pasoliniana” a Barcellona dove la povera Tosca avrebbe dovuto cantare Vissi d’arte fra le cosce di un ragazzetto nudo! Basta con queste porcherie. Non se ne può letteralmente più!
Ora ci aspettano le due recite ad Alessandria che quest’anno avranno come sede la chiesa di Santa Maria di Castello. Avanti tutta ragazzi! Vi voglio bene!!!








