Confesso che quando ho letto il nome di Ludovic Tézier nel programma “nuovo” (nel senso che i nomi degli interpreti impegnati a Genova cambiano ogni due per tre!) della stagione lirica del Carlo Felice ho pensato appunto all’ennesima “sola” del teatro inventata giusto per muovere un po’ le acque stagnanti in cui il nostro povero teatro langue. Sono ormai talmente diffidente tanto che, finché non ho visto questo grande artista ieri sera sul palcoscenico, non ci ho creduto…invece c’era. Ovviamente è stato un incastro fortuito in mezzo ad altri impegni perché praticamente non ha provato. Arrivato il pomeriggio precedente la prima, recita, pausa, recita e a casa. Giusto quattro giorni bastanti però a regalare una serata memorabile alla nostra città, onorandola con un titolo che la riguarda e onorando la musica di Verdi che lo vede oggi come uno dei suoi più grandi interpreti sulla scena. La prima volta che lo ascoltai qualche anno fa a Parigi nel Trovatore non credetti alle mie orecchie: una voce dal colore d’altri tempi ma soprattutto un interprete d’altri tempi. Anche in questa occasione si evidenzia un’emissione morbidissima in tutti i registri, una consapevolezza assoluta di quello che si deve fare con la voce ed una proiezione che fa pensare ad un totale dominio del fiato. Gestione adeguata della dinamica (i “forte” sono realmente forte e i “piano” sono realmente piano). Dizione perfetta. Padrone della scena fin dall’inizio dell’opera per arrivare ad un finale veramente commovente. Lo considero uno dei più grandi baritoni di questi anni se non il più grande. Ascoltato anche come Don Giovanni a Vienna due anni fa si è dimostrato anche in quel repertorio aderente al ruolo interpretativamente e stilisticamente. Successivamente in Ernani a Marsiglia dove ha creato un capolavoro di una delle più intense pagine che Verdi ha scritto per la voce baritonale. Spero di sentirlo ancora in autunno a Parigi in Traviata, opera che lo vedrà accanto a Pretty Yende, debuttante nel ruolo (vado con un “due per uno”!). Atteso al termine l’ho ringraziato per essere venuto a Genova dicendogli che per noi è stato un grande onore. Mi ha risposto con grande semplicità: “L’onore è stato mio, quello di poter interpretare questo personaggio che amo particolarmente nella “sua” città”! Già altre volte avevo parlato con lui: non solo un cantante di altri tempi ma anche una persona di altri tempi!
Il resto del cast di questo Simone era assolutamente all’altezza di un grande teatro. Jacopo Fiesco era Giorgio Giuseppini che ha tratteggiato un personaggio vocalmente convincente, cupo ma allo stesso tempo umano e commovente…molto genovese (ne abbiamo parlato!). Di Francesco Meli, Gabriele Adorno, uno dei pochi cantanti genovesi ad onorare la sua città, ammiro come sempre lo splendido strumento che possiede. Ottimo fraseggiatore ma, per il mio gusto, a volte eccede un po’ nell’enfasi…dettagli. Amelia era la sud coreana Vittoria Yeo. Cantante apprezzata da Riccardo Muti con il quale spesso ha lavorato. Confesso che, ascoltata in registrazione nel ruolo di Lady Macbeth, mi aveva suscitato parecchie perplessità. Qui risulta più convincente anche se in possesso di una prima ottava un po’ debole per questo repertorio e di un colore di voce del quale difficilmente ti puoi innamorare. Bellissima e bravissima in scena. Nel difficile ruolo di Paolo un altro sud coreano, il baritono Leon Kim il quale si è disimpegnato onorevolmente. Adeguate le parti minori.
Ottima la direzione di Andriy Yurkevych come pure la prestazione del coro preparato da Francesco Aliberti.
Semplice e funzionale l’allestimento scenico di Andrea de Rosa con delle belle proiezioni marine sullo sfondo. La regia, pure sua, era ripresa da Luca Baracchini. Descrittiva al punto giusto con, in scena ogni tanto, il fantasma di Maria la figlia di Fiesco e madre di Amelia. Un po’ scontato ma non disturbava.
Serata quindi da ricordare che ha riportato il teatro della mia città a tempi che si perdono ormai nella memoria quando le opere erano sacrificate nell’inadeguato “Margherita” ma vedevano puntualmente ed in ogni stagione nomi del calibro di Alfredo Kraus, Carlo Bergonzi, Rajna Kabaiwanska, Piero Cappuccilli, Bonaldo Giaiotti, Mirella Freni, Cesare Siepi, Luciano Pavarotti, Renata Scotto…e potrei andare avanti per un po’!
Ludovic Tézier
Andriy Yurchevych
Interessante e istruttiva, come sempre!
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Ho trovato questo blog cercando in rete recensioni dello spettacolo. Ero presente alla prima, sono la ragazza che ha aspettato con voi inutilmente all’uscita artisti. Sono contenta che alla replica siate riusciti a salutare Tézier e a ringraziarlo di aver cantato in Italia. Speriamo non passino altri sei anni prima di rivederlo qui! Il suo Simone è stato indimenticabile, lui un maestro assoluto in ogni dettaglio.
Un caro saluto
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Ciao! E’ stata un’impresa! Noi avevamo un concerto nostro dall’altra parte della città ma appena abbiamo terminato siamo volati al Carlo Felice. E’ uscito per ultimo quando l’usciere urlava via interfono: “Il teatro sta chiudendoooooo!!! Hahahahaha!!!” Era con la moglie ed uno dei figli. Confermo la squisitezza della persona. Mi ha detto che si prevede un possibile ritorno a Genova. Speriamo! Io penso di andare a sentire La Traviata a Parigi in autunno che vede anche il debutto di Pretty Yende nel ruolo. Cari saluti a te! Teniamoci in contatto!!! Mi trovi anche su Facebook oppure sul mio sito internet http://www.riccardoristori.it
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Confesso che quella notte non avrei saputo bene come comportarmi se mi fossi trovata davanti il Tézier in persona: non è facile confrontarsi con il proprio mito! Ma mi dispiaceva tornarmene in albergo da sola dopo una serata così, senza cercare di prolungare o condividere l’esperienza appena vissuta. Sono contenta che abbiate fatto da portavoce voi all’amore del pubblico italiano e grazie per il piccolo reportage. È stata una bellissima tasferta e spero di tornare presto al Carlo Felice adesso che ho preso confidenza con la città. Varrà sicuramente la pena la Traviata a Parigi, Germont è un ruolo in cui lo adoro, uno di quei ruoli in cui Tézier rende al massimo tutto Verdi…
Sarà un piacere farmi viva su facebook. Un saluto
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