Napoli Teatro di San Carlo V. Bellini “I Puritani” Venerdi’ 16 Settembre 2022

Locandina

Come sempre spiego nel mio blog, i miei “viaggi operistici” hanno una motivazione precisa. In questo caso ero riuscito ad unire un po’ di cose e situazioni: ascoltare Lisette Oropesa, un soprano che amo molto, al suo debutto nel ruolo di Elvira; ascoltare nuovamente Xabier Anduaga, un giovanissimo tenore che già al primo ascolto mi aveva impressionato molto; visitare Napoli e vedere finalmente per la prima volta il Teatro di San Carlo citato da tutti come il più bel teatro italiano di tradizione. Per tutto questo ho preso il biglietto esattamente un anno fa. Non è da me programmare le cose così a lungo termine ma era l’unica soluzione per avere un buon posto ad un costo accettabile.

Consueta foto davanti al manifesto

Il viaggio è però iniziato nel peggiore dei modi. Partenza il 15 sera. Aereo (per una volta da Genova!) con tre ore e venti minuti di ritardo. Già se fosse stato in orario sarebbe stato un piccolo problema in quanto l’atterraggio era previsto a Napoli alle 22,30 (scelta fatta per sfruttare 16 e andare in giro per la città. Meno male che il proprietario del B&B dove alloggiavo si è offerto gentilmente di venirmi a prendere all’aeroporto in quanto a quell’ora sarebbe stato difficile recuperare anche un taxi e quando si è in una città che non si conosce tutto diventa più complicato. Anche il meteo non era molto favorevole ma almeno quello fortunatamente mi ha graziato dandomi così la possibilità di girare un po’ senza dover aprire l’ombrello.

Il Vesuvio

La città mi ha impressionato molto. E’ evidente che è un gran pezzo di storia del nostro Paese. Bellezze artistiche ed archeologiche in ogni dove. Purtroppo, avendo poco tempo a disposizione, ho dovuto fare delle scelte ma, non è detto, magari tornerò per approfondire. La mia impressione, forse un po’ frettolosa, è quella di una città piena di contraddizioni, cosa che si può rilevare nelle grandi città; stessa impressione mi fece Palermo dove però ebbi molto tempo per averne un’idea più precisa. Per quello che è il mio grado di sopportabilità attuale, data l’età, a Napoli il caos è veramente insostenibile. Per chi ci è nato è sicuramente l’abitudine ed é irrilevante ma per chi viene da fuori e non è abituato a ciò non lo è. Ma questo è un problema mio che non va ad intaccare la bellezza ed il grande valore di questa città.

Piazza Plebiscito
Il Maschio Angioino
La Galleria Umberto I
La Pizza di Michele (immancabile!)

L’incontro con il Teatro San Carlo è stato emozionante. Solo un altro teatro in Italia mi ha fatto questa impressione ed è la Fenice di Venezia (dove avevo anche sostenuto un’audizione prima dell’incendio). I colori dell’affresco sul soffitto, le decorazioni, l’illuminazione…da rimanere attoniti. E’ come essere catapultati in un’altra epoca…quella dei miei sogni, dove forse avrei voluto vivere. L’acustica è impressionante. Chi fa musica li è sicuramente un privilegiato.

Esterno
Interno
Soffitto
Palco Reale
Particolari
Dalla mia postazione

Arrivo all’opera a cui ho assistito. Alla partenza doveva essere una produzione in forma scenica e l’allestimento scelto era quello del Teatro Real di Madrid ma, durante l’anno, si é trasformata in una produzione in forma di concerto cosa che, dati i tempi non mi é dispiaciuta affatto. Come dico sempre: piuttosto che vedere un allestimento osceno e irrispettoso dell’opera stessa preferisco sentire un concerto e dedicarmi alla musica ed alle voci. La motivazione di questo cambio fornitami dalla Oropesa, quando ad aprile scorso sono stato a Vienna per ascoltarla in Lucia, è legata alla pochezza dei giorni di prove, insufficienti per arrivare ad un buon risultato in palcoscenico.

Lisette Oropesa

La scelta musicale è caduta su una versione particolare e abbastanza completa con in più, rispetto allo spartito corrente, un bellissimo terzetto fra Arturo, Riccardo ed Enrichetta che impegna maggiormente il tenore (semmai ce ne fosse stato bisogno!), una parte centrale del duetto del terzo atto fra Arturo ed Elvira (che si trova nella versione Malibran) ed il rondo finale “Ah, sento o mio bell’angelo” qui interpretato dalla sola Elvira. Un piacere per le mie orecchie dato che “I Puritani è una delle mie opera del cuore”.

Applausi finali

Ed ora le voci. Partiamo dai “motivi” della mia trasferta. Lisette Oropesa, al debutto nel ruolo di Elvira, ruolo su cui ha lavorato molto e debutto (finalmente!) tanto desiderato. La Oropesa si conferma oggi come uno dei soprani di riferimento nel repertorio belcantistico. Il suo assetto tecnico le permette di gestire con estrema facilità tutte le difficoltà che questo ruolo comporta. Centra perfettamente il carattere del personaggio e non ne fa una giovane piagnucolosa come spesso avviene. La famosa “Vergin vezzosa” non è solo un esercizio virtuosistico ma comunica la gioia e l’emozione della giovane Elvira per le sue prossime nozze. La scena di pazzia è risolta con una venatura malinconica nella voce durante l’aria che mi ha portato alle lacrime. Risolve con decisione la cabaletta portando il pubblico ad una vera e propria ovazione. Stessa emozione nella voce nel duetto con Arturo ed exploit finale con una brillantissima esecuzione del Rondo. Il ruolo di Elvira, al di la delle difficoltà esecutive dal punto di vista tecnico vocale è uno tra i più complessi dal punto di vista interpretativo. Questo continuo altalenare di emozioni è molto difficile da gestire e la Oropesa esce vittoriosa da questo cimento. Spero di poter andare la prossima stagione alla Scala per la sua Lucia (credo in una edizione critica), opera che avrebbe dovuto inaugurare la stagione saltata per la pandemia. Grazie Lisette per le emozioni che ci regali ogni volta!

Primo abito
Secondo abito
Terzo abito
Quarto abito!

Xabier Anduaga è un giovanissimo tenore che, se farà scelte di repertorio giuste, ci riserverà bellissime sorprese. La voce, ben gestita tecnicamente, ha un timbro affascinante. Affronta acuti e sopracuti con una facilità impressionante come pure i piani ed i pianissimi. E’ un Arturo giovane e baldanzoso. Sarò felicissimo se avrò altre occasioni per poterlo ascoltare ed assistere alla sua crescita ed ascesa nella sua carriera. Bravissimo!

Xavier Anduaga

Note meno felici per il resto del cast. Il baritono (?) Davide Luciano, nel ruolo di Riccardo, presenta un assetto vocale curioso. A tratti sembra una voce impostata e a tratti sembra una voce naturale priva di imposto quasi da cantante di musica leggera. Manca soprattutto una cosa che in Bellini è indispensabile: il legato. Canta comunque bene e con gusto ma per quelli che sono i miei parametri ed i miei gusti è troppo poco, soprattutto se parliamo di teatri e produzioni di serie A.

Davide Luciano

Gianluca Buratto, che sostituisce il previsto dal cast originale Alexandros Stavrakakis (che sarebbe stato un altro motivo di interesse), nel bellissimo ruolo di Giorgio si dimostra un cantante dalla tecnica avventurosa vedi i Mi naturali strozzati in gola nel duetto con Elvira (ma qualcuno gli ha spiegato che esiste il passaggio di registro?). Il volume dello strumento è notevole anche se tutto è un po’ urlato. Il timbro non è accattivante. Generico interpretativamente in un ruolo che offre mille possibilità per farne qualcosa di unico. Peccato. Occasione persa. Piccola nota polemica: ma perché fare il Bis di “Suoni la tromba” se tutti e due erano già distrutti alla fine della prima volta ed omettere ed accennare così molte frasi? Che senso ha?

Gianluca Buratto

Chiara Tirotta nell’ingrato ruolo di Enrichetta di Francia presenta un timbro gradevole ma una voce talmente priva di proiezione che, nonostante la mia splendida posizione e l’acustica perfetta del teatro, era letteralmente sovrastata dall’orchestra.

Chiara Tirotta

Di routine Nicolò Donini quale Gualtiero Walton ed invece molto bene Saverio Fiore come Sir Bruno Robertson. Saverio, con il quale ho avuto il piacere di condividere molte recile de La Boheme in Molise anni fa presenta una voce dal bellissimo timbro ed una intelligenza interpretativa che gli permette di dare il giusto senso anche a piccoli ruoli come questo.

Saverio Fiore e Nicolò Donini

Mi è piaciuta la direzione di Giacomo Sagripanti alla guida dell’ottima orchestra del San Carlo. E’ la prima volta che vedo al lavoro questo giovane direttore. Gesto sicuro ed ottime intenzioni interpretative. Tempi adeguati che in Bellini vengono spesso travisati. La melodia belliniana, se non affrontata adeguatamente, può risultare improvvisamente noiosa. Spero di sentire ancora opere dirette da lui, magari in un altro tipo di repertorio.

Giacomo Sagripanti

Ottima anche la prestazione del coro sotto la guida di José Luis Basso.

Consueta attesa dei cantanti per un saluto. Lisette è sempre carina e sorridente con tutti nonostante potrebbe avere i suoi motivi per essere stanca dopo un impegno simile ma, nonostante ciò, ha sempre una parola gentile per tutti e si presta alle richieste di autografi e fotografie delle numerose persone presenti.

Con Lisette Oropesa

Stessa gentilezza da parte di Xabier Anduaga che, anche lui, sembra non risentire del grande impegno appena assolto.

Con Xavier Anduaga

Non so quali e quanti ascolti mi riserverà il futuro anche perché, date le oggettive difficoltà che stiamo vivendo, muoversi, dati i costi, mi sarà sempre più difficile…vedremo! Felice comunque di aver ascoltato ancora una volta dal vivo una delle opere che amo di più e soprattutto di aver ascoltato Lisette in questo suo debutto. Grazie a Guido Palmieri sempre in prima linea per le fotografie “da vicino”…le mie sono sempre difficoltose! Grazie ad Eugenio Osso per le foto “in esterno” Next!

Applausi!!!

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