
Organizzo un viaggio operistico dopo due anni e…scoppia la guerra! Denuncio apertamente che non mi sono mai occupato di politica ma tornare ai punti di dover uccidere per smania di potere sembra irreale. Come tutti prego perché tutto ciò finisca presto e senza conseguenze irreparabili. Io , ormai, sono vecchio ma penso ai giovani, ai miei nipoti, a quella che sta per nascere e tremo. Scrivo un’ovvietà ma evidentemente la storia non ha insegnato nulla. Che orrore!

Detto ciò passo al motivo del mio viaggio: Lakmè, un’opera di cui mi sono innamorato anni fa quando la ascoltai per la prima volta a Marsiglia con Sabine Devieilhe, soprano di coloratura francese che desideravo sentire dal vivo. Inutile dire che mi sono innamorato di lei, della sua purezza vocale, della leggerezza e delle sue qualità musicali ed interpretative. Anche in questa occasione si conferma come uno dei migliori soprani del suo genere dei nostri tempi. Certo, la voce non è grande ma che importa se la proiezione è perfetta? Come ho scritto altre volte, cosa ci si aspetta da un “coloratura”? La potenza della Dimitrova? Sarebbe assurdo. La Devieilhe è molto attiva nel repertorio barocco. Recente una superba Morgana nell’Alcina händeliana a Parigi e prossimamente Cleopatra in Giulio Cesare sempre a Parigi. Personalmente dovrei ascoltarla come Ilia nell’ Idomeneo di Mozart al prossimo Festival di Aix en Provence. La sua grande intelligenza sta proprio in questo: non voler chiedere alla sua voce più di quanto al momento le possa dare. Il timbro è sempre stupendo e, ribadisco un concetto già espresso: se gli angeli esistessero avrebbero la sua voce. Nello specifico la sua Lakmè ricorda un po’ quella di Mady Mesplè ma con un timbro più bello e morbido. Peraltro, da francese quale è, lo stile esecutivo è perfetto. Ogni volta si rinnova il piacere di ascoltarla.

Nel ruolo di Gerald c’era il giovane tenore Xabier Anduaga. Avevo il desiderio di ascoltare questo cantante in teatro dopo lo streaming del concerto con la Oropesa dal Parco della Musica a Roma, concerto nel quale mi aveva impressionato molto (vedi articolo relativo). Confermo le impressioni avute in quell’occasione. Il timbro è stupendo. Acuti e sopracuti facilissimi. Ottima interpretazione. A dispetto di un malore dovuto ad un abbassamento di pressione alla fine della prima parte, ha portato a termine la recita come se nulla gli fosse capitato. Sono felice di poterlo sentire a settembre in Puritani a Napoli.

Nel ruolo di Nilakantha c’era il baritono francese Stephan Degout da me ascoltato qualche anno fa a Parigi come Hamlet. A suo agio anche in un ruolo che prevederebbe la presenza di un basso, ben delinea il carattere duro del padre di Lakmè che, solo davanti alla figlia morente, avrà un moto di pietà. Ottima interpretazione al di là di un incidente legato alla memoria. All’inizio della terribile cadenza che precede l’Aria delle Clochettes si è andato a sedere dimenticando di avere un intervento subito dopo. Equilibrismo del direttore e problema risolto. Può capitare!

Negli altri ruoli, a parte una strepitosa Enkeleida Skhosa nel ruolo della Governante Miss Bentsen e di una corretta Héloïse Mass nel ruolo di Mallika c’erano un pallido David Menèndez nel ruolo di Frederic, una petulante Inés Ballestreros nel ruolo di Miss Ellen e, veramente poco significativi la Miss Rose di Cristina Toledo e l’Hadij di Gerardo Lopez.

Ottima la prova del coro, molto impegnato in quest’opera, diretto da Andrés Maspero e dell’orchestra del Real diretta con cura e attenzione da Leo Hussain.

Nessun insulto all’indirizzo di un allestimento improbabile in quanto, grazie a Dio, era un’esecuzione in forma di concerto! Tutto concentrato sulla musica! Fotografie scattate da Guido Palmieri che si trovava in una posizione più favorevole della mia!


Alla fine applausi per tutti e trionfo per Anduaga e Sabine. Breve attesa all’uscita degli artisti. Consueta cordialità da parte di Sabine che è a Madrid con la famiglia. CD, programma e foto da firmare ma lei è sempre sorridente e disponibile. Molto gentile anche Anduaga che era un po’ provato dal malore ma contento di aver portato a termine la recita. Molta cordialità da Enkekeida con la quale un numero infinito di anni fa cantai la Petite Messe di Rossini. Madrid è una città stupenda e, a questo giro, sono anche riuscito a vedere Guernica di Picasso al museo Rejna Sofia. Che meraviglia e che tristezza pensando a quello c’è sta succedendo in Ukraina. Preghiamo tutti per una soluzione veloce di questa orribile vicenda.


