Eccomi a polemizzare come al solito (altrimenti non sarei io!). Adoro Richard Strauss e poter ascoltare una bella edizione del Rosenkavalier lo considero un privilegio. All’Opernhaus di Zurigo, almeno per una volta, c’era tutto. Allestimento, cast, direzione. Perché non possiamo avere in Italia spettacoli come questo se non, ogni tanto, al Teatro alla Scala? Perché, ribadendo sempre lo stesso concetto, se voglio ascoltare qualcosa di veramente buono devo emigrare? Ma l’opera lirica non è nata da noi o sbaglio? Fine polemica. Passiamo allo spettacolo.
Allestimento del 2004 tutto basato su colori chiari e sfumati. Belle luci che valorizzavano sia le scene che i costumi. Regia tradizionale (!). Nessun drogato, nessuno stupro ecc…quasi un miracolo!
L’interesse particolare di questa trasferta era legato al debutto di Sabine Devieilhe nel ruolo di Sophie.La poverina ha dovuto rinunciare alla prima colpita da una mega influenza ma ieri era in perfetta forma. Ero curioso di sentire come la sua voce che, come si può immaginare data la tipologia non è grande, se la sarebbe cavata con lo spesso tessuto orchestrale di quest’opera. Attenzione, ha già cantato Zerbinetta ma nell’Ariadne auf Naxos la compagine orchestrale è ben altra cosa. Il risultato potrebbe risultare sorprendente ai più: non a me. La voce è talmente perfetta nella proiezione tanto da sembrare grande quanto non è. Esibisce una tavolozza di colori impressionante. Attrice bravissima. Persona adorabile. Ha tutto. Che Dio ce la conservi. Prossimo appuntamento con lei Ariadne alla Scala ad Aprile. Sabine ti adoro!!!
Krassimira Stoyanova nel ruolo della Feldmarschallin. Già ascoltata nella parte alla Scala si conferma come una delle interpreti odierne di riferimento nel ruolo. Come ho già scritto altre volte, i cantanti per me si dividono in due categorie: quelli che fanno soffrire e quelli no. Con lei diventa tutto un piacere. Voce corposa dal bellissimo colore. Grandi qualità interpretative. Ovviamente anche lei è una strumentista. Per me fa sempre la differenza. Sarà Ariadne alla Scala insieme a Sabine, ruolo nel quale la ascoltai per la prima volta a Vienna qualche anno fa.
Octavian era Anna Stèphany. Poco so di questa cantante ma quello che ho ascoltato non lascia dubbi sul fatto che si tratti di una fuoriclasse. Perfettamente calata nel ruolo, anche nelle vesti femminili di Mariandel. Brava! Mi documenterò. Per ora so solo che, ovviamente, non ha mai cantato in Italia…ma va?
Il Barone Ochs era il giovane basso Christof Fischesser. Grande e vera voce di basso profondo, un piacere per l’udito e perfettamente calato nella rozzaggine del personaggio.
Cito fra la quantità dei piccoli ruoli (tutti centrati) il tenore Derrek Stark nel ruolo del Sänger (o come diciamo noi del Tenore Italiano). Questo piccolo ruolo spesso sottovalutato presenta un’aria di grande difficoltà ed il cantante statunitense lo ha affrontato con bellissima voce ed estrema sicurezza negli acuti. Se penso che l’ultima volta che l’opera fu rappresentata a Genova il “faceto” sovrintendente dell’epoca fece circolare la voce che era stato contattato Albano per questo ruolo come grande scoop rabbrividisco ancora adesso!
Direzione straordinaria di Fabio Luisi. Peccato che, al termine dell’opera e mentre attendevamo Sabine per salutarla, volendoci complimentare con lui ci ha liquidato con un secco “no” tirando dritto. Voglio solo sperare che avesse fretta e non potesse realmente fermarsi oppure…come in tante occasioni mi è capitato anche nella professione, è meglio non conoscere “la persona” perché spesso tanta grandezza artistica non corrisponde a quella umana. Sarà perché è genovese???
Un pomeriggio con Strauss straordinario in una città che a me personalmente non affascina: banche, gioielli, orologi di lusso e…tanti giovani ubriachi…che tristezza!
Sabine Devieilhe
Krassimira Stoyanova
Anna Stèphany
Christof Fischesser
Chiedo anche io perché certi cantanti non arrivino in Italia . Potrebbe essere il loro cachet eccessivo ? Chiedo però perché pagare tanto certi registi per tirare fuori delle “brutture inenarrabili” ? Non sarebbe meglio partecipare alle coproduzioni e far venire qui da noi cantanti come la Sabine Devieilhe , la Klára Kolonits e tanti altri….. Ricordo che la Stoyanova ha cominciato a cantare alla Scala perche “sdoganata” da Pereira. Siamo un paese dove è nata l’opera lirica , ma dove purtroppo morirà .
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