Berlino 10 Dicembre 2018 Addio di Edita Gruberova alla Deutsche Oper

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Eccomi ancora a parlarvi di un commiato della grande Gruberova, questa volta alla Deutsche Oper di Berlino. Programma annunciato quasi all’ultimo e che ha lasciato a bocca aperta anche me che la seguo da tanto, per la precisione dal 1977 quando la sentii a Firenze come Zerbinetta nell’Ariadne auf Naxos di Strauss, ruolo che le diede la fama internazionale.

La commozione che accompagna questi suoi concerti di saluto è palpabile. Si vorrebbe che certi miti non finissero mai ma anche lei è umana ed è giunto il momento del commiato. Proprio per questo ha deciso di regalarci ancora una serata memorabile con un programma che farebbe impallidire certi “sopranetti” che iniziano e finiscono oggi la loro carriera in meno di un attimo!

Il programma alternava ouvertures d’opera ai brani cantati per darle la possibilità di riposare! Barbiere di Siviglia, Gazza Ladra, Roberto Devereux, un brano di Johann Strauss. Molto buona la direzione di Peter Valentovic che è anche un pianista eccezionale. Conterraneo della Gruberova collabora con la signora da qualche anno ed hanno un’ottima intesa. Non fraintendete, non è un banale “accompagnatore”, hanno evidentemente intenti musicali simili.

Veniamo al “programmino”! Rossini Barbiere di Siviglia: Una voce poco fa, Bellini Beatrice di Tenda: finale, Bellini La Straniera: finale, da Paritatys di Saint Saens: L’usignolo e la rosa, Frühingstimmenvalzer di Johann Strauss e, ciliegina sulla torta, la pazzia di Ophelie dall’Hamlet di Thomas!!! Tutto ciò cantato ancora con un utilizzo della voce impressionante, senza cedimenti e con un dominio del fiato e un legato che fanno sempre più pensare che la Gruberova arrivi da un altro pianeta! Un MIb sopracuto alla fine della Beatrice che ha spazzolato via tanto ciarpame circolante…potrei fare nomi ma evito. Inutile fare pubblicità alla spazzatura. Dico solo che una di queste finte dive si è permessa recentemente di far sfumare, durante un’intervista radiofonica a Parigi, l’esecuzione di un brano di Rachmaninov della Gruberova dicendo: “…è inadeguata”!!! Ma lavati la bocca col sapone cretina!!! Al di la di ciò Edita Gruberova, con la generosità che la contraddistingue, ci ha regalato tre bis: l’entrata di Butterfly (roba inusuale per lei e che aveva preparato per l’ultima tournée in Giappone) e le due arie di Adele dal Fledermaus di Strauss!

Il programma parla da solo. Trionfo totale e tante lacrime. Sarà per me un dispiacere non avere più con lei questi “appuntamenti” che per me sono sempre stati ossigeno ed energia ma ho la certezza che, contrariamente ad altre sue colleghe coeve, lei resterà nella storia dell’opera come una cantante unica e per bellezza vocale e per eccezionali doti interpretative, con un repertorio che, oltre l’opera comprendeva musica da camera francese e tedesca. Veramente completa.

Alla fine del concerto non si è risparmiata nemmeno con i numerosi fans che l’attendevano sotto una pioggerellina molesta. Ci tenevo che mia figlia Elena Edita venisse con me per salutarla un’ultima volta e quando l’ha vista le ha detto: Ma eri una bambina! Il tempo passa e sia io che Edita siamo nonni! La ruota della vita! Ho ancora un paio di appuntamenti con lei, Lucia e Devereux che sono i suoi ultimi impegni operistici. Spero che cambi idea relativamente all’insegnamento. Una volta mi disse che non ci pensava. “Non ho pazienza…! Queste le sue parole al riguardo…Chissà…

Nelle foto: in alto applausi durante il concerto. Sotto Edita Gruberova con me e con mia figlia.

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